Sin dalla sua prima uscita nel dicembre 2013 (Quasi mai, Del Vecchio Editore, trad. di C.A. Montalto), Daniel Sada ha subito fatto parlare di sé per la sua levatura stilistica e il perturbante uso della parola.
Versato nella parola, come nucleo e materia, di Sada oggi proponiamo una poesia, inedita per il pubblico italiano che lo conosce come romanziere: Se enchueca la armonía, tratta dalla raccolta Aqui (Ed. FCE , 2007).
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S’aggroviglia l’armonia (traduzione di Carlo Alberto Montalto)
Al lambire i vetri le maniere del vento
tracciano righe aggrovigliate. S’aggroviglia
l’armonia di un sibilo che chissà dove
si fermerà. Un groviglio fu la radice soggetta
a raffreddamento. Immagine che è nucleo
e materia che fugge al fine di ritorcersi
in aperta campagna.
Di ritorno i tratti verticali
sono trama raddrizzata.
Scrive brevi frasi la pioggia
sopra i vetri:
lindore
che
s
c
i
v
o
l
a
scrittura che inventa
chissà cosa da altre radici.
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Se enchueca la armonía
Al rozar los cristales las maneras del viento
trazan renglones chuecos. Se enchueca
la armonía de un silbo que a saber dónde
va a parar. Chueca fue la raíz sujeta
a un enfriamiento. Estampa que es meollo
y es laya que se fuga a bien de retorcerse
a campo abierto.
De regreso los trazos verticales
son trama corregida.
Escribe breves frases la lluvia
en los cristales:
limpieza
que se
e
s
c
u
r
r
e
escritura que inventa
el qué de otras raíces.